L’uomo, la bestia e la virtù

La nostra identità, il nostro vero essere, ciò che siamo nel profondo è ricoperto e “protetto” da una
maschera, ed è in base all’aspetto di questa maschera che il mondo ci valuta, ci premia, ci elogia o può condannarci. Una maschera che creiamo noi stessi e che facciamo di tutto per mantenere intatta agli occhi della società.


Partendo da questo assunto Pirandello scrive nel 1919  “L’uomo, la bestia e la virtù”, testo tratto dalla novella “Richiamo all’obbligo” e definito sia commedia che farsa e, da Pirandello stesso, un apologo in tre atti, in cui tre sono le maschere coinvolte: la maschera dell’Uomo rispettabile indossata dal professor Paolino – che cela però la relazione con la signora Perella; quella della Virtù ostentata dalla bella signora Perella e quella della Bestia, il signor Perella, capitano di marina irascibile che per lavoro è spesso lontano da casa – e nasconde una seconda famiglia. In questa rete di equilibri ormai consolidati, si inserisce naturalmente un imprevisto che ci porta a chiederci: ognuno indossa propriamente la sua maschera? 
In questa commedia Pirandello sembra dirci di porre attenzione e non giudicare dalle apparenze, poiché possono rivelarsi menzognere, ma soprattutto mette a confronto due lati estremi dell’essere umano: il suo aspetto morale e il suo lato animale; l’uomo è l’animale più evoluto perché sa fingere.
Ed ecco il forte attacco di Pirandello all’ipocrisia, al perbenismo di facciata: tutto è concesso e lecito pur di evitare lo scandalo!
Seguendo i toni leggeri della commedia il nostro allestimento si propone di partire dal nucleo centrale di questa vicenda di intrighi amorosi, per gettare una riflessione su una società che, anche e soprattutto oggi, ci trae in inganno con la forma e ci allontana dalla nostra vera umanità.

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DA VEDERE
I soliti sospetti – Bryan Singer (1995)
Instinct – Jon Turteltaub (1999)
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DA ASCOLTARE
The Wall – Pink Floyd (1979)
Ok Computer – Radiohead (1997)
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DA LEGGERE
Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde – Robert Louis Stevenson (1886)
L’uomo duplicato – José Saramago (2002)